« Ecco, da piccolo è stata la cosa più difficile che ho dovuto imparare: separare questi due aspetti della vita. Io sono sempre stato un tipo aperto, amichevole, uno a cui piace raccontare le proprie cose agli altri piloti. A 11 anni andavamo a mangiare tutti insieme il pezzo di pizza o il piatto di pasta. Poi scendevamo in pista e io pensavo che eravamo tutti amici. E invece mi sbattevano fuori, mi colpivano da dietro, lottavamo per corse importanti, le sconfitte facevano male. Ero sempre con mio padre che mi diceva: "O mordi o ti mordono",